11 luglio 2012

RAMOJI FILM CITY


A Ramoji  Film City dedico il primo di una serie di testi sugli studios indiani del presente e del passato, un percorso che andrà a svelare qualcosa in più sulle storiche fabbriche dei sogni, dai megacapannoni  dai cancelli blindati alle più recenti e organizzate città cinematografiche. Gli articoli potranno dare un’idea del luogo e fornire informazioni per coloro che desiderano visitarli (ricordo che molti set sono rigorosamente chiusi al pubblico, alcuni accessibili previa autorizzazione, altri completamente a disposizione dei curiosi con l' acquisto di un biglietto d’ingresso). 
Inizio con gli studi di Hyderabad per due ragioni:  primo perché  è l’esempio che amo avere davanti ogni qual volta  penso a come dovrebbe essere una città cinematografica ideale, secondo, perché sono la miscela perfetta tra business, intrattenimento e salvaguardia di un patrimonio  da non trascurare: quello legato alle suggestioni della settima arte.

Ramoji Film City è un’area vastissima situata a circa un’ora in auto  dalla metropoli di Hyderabad, la "silicon valley" indiana, nella campagna di Anajpur giace per chilometri e chilometri il più grande studio cinematografico al mondo, nonché il più sapiente riutilizzo di scenografie e set a scopi turistici. Il fondatore, Ramoji Rao, ebbe nel 1996 un’intelligente intuizione che ora altri imprenditori indiani stanno scegliendo di imitare, al parco giungono turisti incuriositi da tutta l’India, in quanto non si girano più soltanto film telugu ma soprattutto hindi e tamil.

La città si divide nettamente in due zone distinte: una parte dei set è stata trasformata in paradiso dei divertimenti e dotata di attrazioni e spettacoli, fontane danzanti ed esibizioni degli stunt men, giardini curati nei minimi particolari si estendono per chilometri e si può passeggiare immersi nel verde  tra distese di fiori. L'area assomiglia molto ad un parco a tema per le famiglie in vacanza, ci sono negozi di souvenir, sale giochi, ristoranti e self service di ogni tipo. 
Da questa sezione più scontata  e commerciale si parte poi alla visita degli studios veri e propri, una vasta città cantiere in continuo cambiamento dove si possono ammirare strade d’ispirazione europea o americana,  villaggi, stazioni, finti centri commerciali, scuole, discoteche, carceri,  hotel, ospedali, moschee, aeroporti con sale check in e aerei, grotte monumentali e slums.  

Ogni ambientazione utile ai registi si materializza e diviene un set realizzato nei dettagli,  pronto ad essere popolato dai junior artists e naturalmente dalle star. Gli edifici, essendo costruiti con materiali facilmente deperibili, e sottoposti ad agenti atmosferici estremi  (sole cocente, vento, umidità, piogge monsoniche) devono essere continuamente curati e restaurati. Ci sono troupe al lavoro in ogni angolo del parco, c’è chi costruisce nuovi set, che ripara, vernicia o ne cambia l’assetto per esigenze di copione. Nei grandi capannoni, che paiono file di industrie se visti da lontano, vengono invece allestite le possenti scenografie d’interno, utilizzate soprattutto per girare le scene di danza o ricreare grandi saloni o profondi sfondi artificiali.  L’enorme set utilizzato per serial epico / religiosi colpisce per la sua imponente sontuosità ed è stato trasformato in un museo. 


Il percorso di visita è piuttosto lungo e stancante ma ne vale assolutamente la pena, si viaggia su un bus drop on – drop off  dal quale si può scendere e risalire a piacere, fermarsi più a lungo oppure giusto il tempo per una foto, sempre però sotto la sorveglianza delle guide,  è rigorosamente vietato girovagare da soli all’interno dei set, al contrario di ciò che si può fare nella parte pubblica del parco.
Le aree in cui si stanno girando dei film vengono chiuse e la scena è celata segretamente dietro  pannelli scuri, si può sentire solo la musica e le voci di attori e registi all'opera.

Il cinema è un patrimonio artistico, e anche turistico, per l’India, non solo un fattore commerciale. Coloro che sostennero la trasformazione di Ramoji Film City in un parco divertimenti e museo a cielo aperto capirono prima di altri la potenzialità del cineturismo e, oltre ad aver messo a disposizione dei visitatori una vastissima area di sicuro interesse, hanno intuito anche un ulteriore modo di fare guadagni. Perché distruggere i fantastici set artigianali, per i quali sono richiesti mesi e mesi di preparazione?  Invece di smantellarli nei Ramoji Studios vengono tutelati, ristrutturati e si trasformano in un’attrazione turistica. Attraverso la vendita dei biglietti si finanzia non solo il lavoro di tantissima gente impegnata nella sorveglianza e mantenimento del parco ma anche della costruzione di nuovi set che diverranno scenari dei film in produzione.  
Il  luogo appare veramente fuori dal mondo, diviene difficile dopo un po’ scindere l’artificiale dal reale, tutto è organizzato con ritmi quasi svizzeri, gli ospiti vengono accolti con calore, ordine ed impeccabilità. All’interno del parco ci sono anche degli alberghi di diverso bugdet, nel caso in cui il visitatore scegliesse di fermarsi per la notte, per coloro che invece vogliono tornare ad  Hyderabad al termine delle visite un comodissimo bus navetta rende facile il rientro in città. 

I Ramoji  sono  entrati nel Guinness World Records come il più grande studio cinematografico al mondo, anche se il primato è destinato a svanire in seguito alla recente inaugurazione di Prayag Film City, mastodontico fondersi di sets nella periferia di Kolkata. In realtà l’immenso parco di Ramoji Rao è molto più di ciò che viene mostrato nei tour guidati, si possono scorgere all’orizzonte vere e proprie distese di costruzioni non ancora aperte ai visitatori, decine ( o centinaia?) di edifici celati tra gli alberi, ancora territorio esclusivo di attori e registi. 

La visita dei Ramoji può essere continuazione ideale di una sosta allungata da Hyderabad. La capitale dell’Andhra Pradesh, località ingiustamente snobbata dal turismo internazionale,  è in realtà una sorprendente miniera di testimonianze  storico - artistiche e diversità culturali.  Nella città non troviamo soltanto gli austeri villaggi dell’ high tech ma brulicanti baazar, rovine di fortezze imponenti come il bellissimo Golconda Fort, palazzi reali nizam, suggestive haveli ben conservate e aperte ai visitatori, tempi, imponenti moschee,  numerosi musei, e naturalmente tanti giardini per passeggiare o concedersi  una pausa.  Gli amanti dello shopping non sapranno da dove cominciare, in fatto a moda e oggettistica di qualità Hyderabad non conosce rivali, gli appassionati di film indiani potranno saziarsi  in uno dei tanti multiplex che proiettano pellicole di svariate cinematografie,  il pubblico locale divora di tutto, e, dalle principali uscite del cinema telugu, hindi e americano, si può passare tranquillamente ad un film tamil, malayalam o bengali.




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